Blueberry Supplementation Improves Memory in Older Adults
Krikorian R, Shidler MD, Nash TA, Kalt W, Vinqvist-Tymchuk MR, Shukitt-Hale B, Joseph JA
ABSTRACT
The prevalence of dementia is increasing with expansion of the older adult population. In the absence of effective therapy, preventive approaches are essential to address this public health problem. Blueberries contain polyphenolic compounds, most prominently anthocyanins, which have antioxidant and anti-inflammatory effects. In addition, anthocyanins have been associated with increased neuronal signaling in brain centers, mediating memory function as well as improved glucose disposal, benefits that would be expected to mitigate neurodegeneration. This study investigated the effects of daily consumption of wild blueberry juice in a sample of nine older adults with early memory changes. At 12 weeks, improved paired associate learning (p = 0.009) and word list recall (p = 0.04) were observed. In addition, there were trends suggesting reduced depressive symptoms (p = 0.08) and lower glucose levels (p = 0.10). We also compared the memory performances of the blueberry subjects with a demographically matched sample who consumed a berry placebo beverage in a companion trial of identical design and observed comparable results for paired associate learning. The findings of this preliminary study suggest that moderate-term blueberry supplementation can confer neurocognitive benefit and establish a basis for more comprehensive human trials to study preventive potential and neuronal mechanisms.
Commento
L’assunzione di un drink al giorno di circa 500 ml di succo di mirtillo (l’equivalente di 6-9 ml per Kg di peso corporeo/die) per 12 settimane, è stata associata ad un migliore apprendimento ed un incremento della memoria nelle persone anziane con problemi di memoria, oltre che una riduzione di sintomi depressivi e dei livelli di glucosio. Lo studio in questione potrebbe rappresentare uno spunto per studi futuri, per esaminare se i cambiamenti a livello della funzione cognitiva possono essere associati al miglioramento osservabile a livello del metabolismo. Questo è il primo trial clinico per la valutazione dei potenziali benefici dei mirtilli sulla funzione cerebrale negli anziani aventi un aumentato rischio di demenza e Alzheimer. La supplemetazione con mirtilli, infatti, può prevenire o attenuare il processo di neurodegenerazione grazie agli effetti benefici dei flavonoidi contenuti nei mirtilli, in particolare di antociani e flavanoli. I flavonoidi attraversano la barriera emato-encefalica, esercitando i loro effetti benefici sull’apprendimento e la memoria, migliorando le connessioni neuronali esistenti, la comunicazione cellulare e stimolando la rigenerazione neuronale.
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giovedì 21 febbraio 2013
Integrazione Omega3 e aggressività
Aggressive Behavior. 36:117-126
Effects of nutritional supplements on aggression, rule-breaking, and psychopathology among young adult prisoners
Zaalberg A, Nijman H, Bulten E, Stroosma L, van der Staak C
ABSTRACT
In an earlier study, improvement of dietary status with food supplements led to a reduction in antisocial behavior among prisoners. Based on these earlier findings, a study of the effects of food supplements on aggression, rule-breaking, and psychopathology was conducted among young Dutch prisoners. Two hundred and twenty-one young adult prisoners (mean age=21.0, range 18-25 years) received nutritional supplements containing vitamins, minerals, and essential fatty acids or placebos, over a period of 1-3 months. As in the earlier (British) study, reported incidents were significantly reduced (P=.017, one-tailed) in the active condition (n=115), as compared with placebo (n=106). Other assessments, however, revealed no significant reductions in aggressiveness or psychiatric symptoms. As the incidents reported concerned aggressive and rule-breaking behavior as observed by the prison staff, the results are considered to be promising. However, as no significant improvements were found in a number of other (self-reported) outcome measures, the results should be interpreted with caution.
Commento
Secondo un trial clinico randomizzato e condotto in doppio cieco, integratori a base di omega-3, vitamine e minerali possono ridurre il numero di episodi violenti e aggressivi nei detenuti (riduzione del 34% degli episodi di violenza). Come già dimostrato in uno studio precedente condotto in Inghilterra, l’assunzione di integratori a base di acidi grassi e micronutrienti sono in grado di ridurre episodi di violenza da parte di oltre il 39% di giovani violenti. La supplementazione di queste sostanze, quindi, ha effetti benefici sulla salute mentale e sulla funzione cognitiva: esiste quindi uno stretto legame tra dieta e salute mentale.
Effects of nutritional supplements on aggression, rule-breaking, and psychopathology among young adult prisoners
Zaalberg A, Nijman H, Bulten E, Stroosma L, van der Staak C
ABSTRACT
In an earlier study, improvement of dietary status with food supplements led to a reduction in antisocial behavior among prisoners. Based on these earlier findings, a study of the effects of food supplements on aggression, rule-breaking, and psychopathology was conducted among young Dutch prisoners. Two hundred and twenty-one young adult prisoners (mean age=21.0, range 18-25 years) received nutritional supplements containing vitamins, minerals, and essential fatty acids or placebos, over a period of 1-3 months. As in the earlier (British) study, reported incidents were significantly reduced (P=.017, one-tailed) in the active condition (n=115), as compared with placebo (n=106). Other assessments, however, revealed no significant reductions in aggressiveness or psychiatric symptoms. As the incidents reported concerned aggressive and rule-breaking behavior as observed by the prison staff, the results are considered to be promising. However, as no significant improvements were found in a number of other (self-reported) outcome measures, the results should be interpreted with caution.
Commento
Secondo un trial clinico randomizzato e condotto in doppio cieco, integratori a base di omega-3, vitamine e minerali possono ridurre il numero di episodi violenti e aggressivi nei detenuti (riduzione del 34% degli episodi di violenza). Come già dimostrato in uno studio precedente condotto in Inghilterra, l’assunzione di integratori a base di acidi grassi e micronutrienti sono in grado di ridurre episodi di violenza da parte di oltre il 39% di giovani violenti. La supplementazione di queste sostanze, quindi, ha effetti benefici sulla salute mentale e sulla funzione cognitiva: esiste quindi uno stretto legame tra dieta e salute mentale.
sabato 16 febbraio 2013
Neuroscienze e Nutrizione: il cibo e le emozioni
Questa tesi vorrebbe essere solamente una breve relazione su quanto i cibi influenzano il nostro modo di agire, di comportarci e di vivere.
Il nostro cervello e’ un organo molto complesso, con molte funzioni , contenente miliardi di cellule, che comunicano tra loro e funzionano ad impulsi elettrochimici.
Una biochimica sana e naturaleproduce un funzionamento del cervello sicuro, integrato mentre invece una biochimica in cattivo stato disturba il funzionamento sia del sistema nervoso che il comportamento.
Il cibo di cui ci nutriamo influenza e determina la nostra composizione biochimica.Quando la nostra dieta e’ sbilanciata, squilibrata, innaturale, il funzionamento del cervello e’ disturbato.
Ne segue un disordine mentale e fisico, che si esprime nell’agire in un modo e nel pensare in un altro, nell’avere delle idee non in armonia con i modelli istintivi ed i ritmi biologici., delle prospettive limitate, uno scarso autocontrollo. Il risultato finale e’ lo stesso, la diminuzione delle prestazioni e del piacere, sentimenti di depressione, ansia, paura (nevrosi) e qualche volta, un senso di disorientamento e di smarrimento (psicosi).
La Neurodietologia, la scienza che si occupa delle connessioni tra cibo, mente e psiche, ha confermato da tempo che il menù quotidiano influenza i comportamenti e le emozioni. Dunque a ciascuno la sua dieta perché ognuno ha la propria anima da rinnovare e un corpo da tenere in salute, a partire dal cervello. Il nostro organismo pensante e’ infatti un divoratore di nutrienti, si ricarica con l’ossigeno e mantiene un’ottima forma con un regime alimentare ad Hoc.
Un chiaro esempio di tutto questo e’ la duplice funzione di vitamine., aminoacidi, etc. Da una parte nutrono il nostro corpo mentre dall’altra la nostra psiche.
Tra gli aminoacidi, costituenti essenziali delle proteine che fabbricano alcune strutture ex novo oppure rinnovano quelle da sostituire sono il Triptofano e la Tirosina che agevolano la comunicazione tra le cellule celebrali (neurotrasmettitori). Il Triptofano e la Tirosina infatti agiscono sulla sintesi della serotonina (ormone), incrementando padronanza di sé , concentrazione e memoria.
L’acido glutammico, invece, apporta vivacità di idee e chiarezza di pensiero.Per fare il pieno dei tre aminoacidi basta mangiare semi oleosi , fagioli, cavolfiori , patate, cereali, integrali , uova, latticini, latte di soia, tofu e polline.
A chi difetta di colina, fornita dagli alimenti sotto forma di lecitina (uova, soia, germe di grano), la memoria giocherà brutti scherzi. Per potenziare gli effetti della lecitina si useranno erbe come la stella di sera, l’iperico, l’erba medica, il ginseng, l’eleutorococco oppure le gemme di betulla verrucosa.
La perdita di memoria può indicare la carenza di vitamine e sali minerali. Vitamina B (lievito di birra, cereali integrali, verdure crude, polline), C (polline, rosa canina, agrumi, pomodoro, ortaggi e insalate crude, frutta acidula) ed E (ortaggi verdi, olio extravergine di oliva e di semi , polline); e tra minerali nella dieta, zinco, selenio, ferro, fosforo, magnesio e iodio (polline, cereali integrali, legumi, alghe, ortaggi e frutta). Guai poi a non fornire l’energia necessaria ai circuiti elettrici celebrali;
il glucosio e’ un carburante d’eccezione da cui attingere ogni giorno (cereali, legumi, miele, polline, ecc.).
BIBLIOGRAFIA
B. Vial- B. Mandrant La Medicina Affettiva, Ed. Xenia; Ercole Mellone Il genio della sogliola, Rivista Forma; Gianpiero Cara La Felicita’ in Tavola, Aura Web; Gudrun Dalla Via Alimentazione ed emozioni, Ed. Red; Gudrun Dalla Via Alimentazione Energetica, Ed. Red; Gudrun Dalla Via Le combinazioni alimentari, Ed. Red; Larry Blumenfeld Il Libro del relax, Pan edizioni; Lodispoto Medicina Somato-Psichica, Ed. Mediterranee; M. Halsey La Sanagola; M. Pandiani Manuale di nutrizione applicata, Ed. Tecniche Nuove
Michio Kushi Guardarsi dentro, Ed Mediterranee; Saul Miller e Jo Anne Miller Cibo per la mente, Ed Macro; Veith Canone di medicina interna dell’imperatore giallo, Ed. Mediterranee
Il nostro cervello e’ un organo molto complesso, con molte funzioni , contenente miliardi di cellule, che comunicano tra loro e funzionano ad impulsi elettrochimici.
Una biochimica sana e naturaleproduce un funzionamento del cervello sicuro, integrato mentre invece una biochimica in cattivo stato disturba il funzionamento sia del sistema nervoso che il comportamento.
Il cibo di cui ci nutriamo influenza e determina la nostra composizione biochimica.Quando la nostra dieta e’ sbilanciata, squilibrata, innaturale, il funzionamento del cervello e’ disturbato.
Ne segue un disordine mentale e fisico, che si esprime nell’agire in un modo e nel pensare in un altro, nell’avere delle idee non in armonia con i modelli istintivi ed i ritmi biologici., delle prospettive limitate, uno scarso autocontrollo. Il risultato finale e’ lo stesso, la diminuzione delle prestazioni e del piacere, sentimenti di depressione, ansia, paura (nevrosi) e qualche volta, un senso di disorientamento e di smarrimento (psicosi).
La Neurodietologia, la scienza che si occupa delle connessioni tra cibo, mente e psiche, ha confermato da tempo che il menù quotidiano influenza i comportamenti e le emozioni. Dunque a ciascuno la sua dieta perché ognuno ha la propria anima da rinnovare e un corpo da tenere in salute, a partire dal cervello. Il nostro organismo pensante e’ infatti un divoratore di nutrienti, si ricarica con l’ossigeno e mantiene un’ottima forma con un regime alimentare ad Hoc.
Un chiaro esempio di tutto questo e’ la duplice funzione di vitamine., aminoacidi, etc. Da una parte nutrono il nostro corpo mentre dall’altra la nostra psiche.
Tra gli aminoacidi, costituenti essenziali delle proteine che fabbricano alcune strutture ex novo oppure rinnovano quelle da sostituire sono il Triptofano e la Tirosina che agevolano la comunicazione tra le cellule celebrali (neurotrasmettitori). Il Triptofano e la Tirosina infatti agiscono sulla sintesi della serotonina (ormone), incrementando padronanza di sé , concentrazione e memoria.
L’acido glutammico, invece, apporta vivacità di idee e chiarezza di pensiero.Per fare il pieno dei tre aminoacidi basta mangiare semi oleosi , fagioli, cavolfiori , patate, cereali, integrali , uova, latticini, latte di soia, tofu e polline.
A chi difetta di colina, fornita dagli alimenti sotto forma di lecitina (uova, soia, germe di grano), la memoria giocherà brutti scherzi. Per potenziare gli effetti della lecitina si useranno erbe come la stella di sera, l’iperico, l’erba medica, il ginseng, l’eleutorococco oppure le gemme di betulla verrucosa.
La perdita di memoria può indicare la carenza di vitamine e sali minerali. Vitamina B (lievito di birra, cereali integrali, verdure crude, polline), C (polline, rosa canina, agrumi, pomodoro, ortaggi e insalate crude, frutta acidula) ed E (ortaggi verdi, olio extravergine di oliva e di semi , polline); e tra minerali nella dieta, zinco, selenio, ferro, fosforo, magnesio e iodio (polline, cereali integrali, legumi, alghe, ortaggi e frutta). Guai poi a non fornire l’energia necessaria ai circuiti elettrici celebrali;
il glucosio e’ un carburante d’eccezione da cui attingere ogni giorno (cereali, legumi, miele, polline, ecc.).
BIBLIOGRAFIA
B. Vial- B. Mandrant La Medicina Affettiva, Ed. Xenia; Ercole Mellone Il genio della sogliola, Rivista Forma; Gianpiero Cara La Felicita’ in Tavola, Aura Web; Gudrun Dalla Via Alimentazione ed emozioni, Ed. Red; Gudrun Dalla Via Alimentazione Energetica, Ed. Red; Gudrun Dalla Via Le combinazioni alimentari, Ed. Red; Larry Blumenfeld Il Libro del relax, Pan edizioni; Lodispoto Medicina Somato-Psichica, Ed. Mediterranee; M. Halsey La Sanagola; M. Pandiani Manuale di nutrizione applicata, Ed. Tecniche Nuove
Michio Kushi Guardarsi dentro, Ed Mediterranee; Saul Miller e Jo Anne Miller Cibo per la mente, Ed Macro; Veith Canone di medicina interna dell’imperatore giallo, Ed. Mediterranee
Neuroscienze e Nutrizione: la Neurodietologia
La neurodietologia, la scienza che si occupa delle connessioni tra cibo, mente e psiche, ha confermato da tempo che il menù quotidiano influenza i comportamenti e le emozioni.
Dunque a ciascuno la sua dieta perché ognuno ha la propria anima da rinnovare e un corpo da tenere in salute, a partire dal cervello. Il nostro organo pensante è infatti un divoratore di nutrienti, si ricarica con l’ossigeno e mantiene un’ottima forma con un regime alimentare ad hoc. Tra gli aminoacidi, costituenti essenziali delle proteine che fabbricano alcune strutture ex novo oppure rinnovano quelle da sostituire, il magico apriti sesamo sono triptofano e tirosina: agevolano la comunicazione fra le cellule cerebrali (neurotrasmettitori). La prova?
Il triptofano agisce sulla sintesi della serotonina (ormone), incrementando padronanza di sé, concentrazione e memoria.
L’acido glutammico, invece, apporta vivacità di idee e chiarezza di pensiero. Per fare il pieno dei tre amminoacidi basta mangiare semi oleosi, fagioli, cavolfiori, patate, cereali integrali, uova, latticini, latte di soia, tofu e polline.
A chi difetta la colina, fornita dagli alimenti sotto forma di lecitina (uova, soia, germe di grano), la memoria giocherà brutti scherzi. Per potenziare gli effetti della lecitina via libera ad alcune erbe come la stella di sera, l’iperico, l’erba medica, il ginseng, l’eleuterococco oppure le gemme di betulla varrucosa.
Dimenticate nomi e numeri di telefono, perdete oggetti chissà dove e vi sentite inutili?
Ciò può nascondere la carenza di vitamine e sali minerali. Il cervello è affamato di vitamine B (lievito di birra, cereali integrali, verdure crude, polline), C (polline, rosa canina, agrumi, pomodoro, ortaggi e insalate crude, frutta acidula) ed E (ortaggi verdi, olio extravergine di oliva e di semi, polline); e tra i minerali, zinco, selenio, ferro, fosforo, magnesio e iodio (polline, cereali integrali, legumi, alghe, ortaggi e frutta).
Guai poi a non fornire l’energia necessaria ai circuiti elettrici cerebrali: il glucosio è un carburante d’eccezione da cui attingere ogni giorno (cereali, legumi, miele, polline, ecc).
sabato 9 febbraio 2013
Bevande Energetiche: a cosa realmente andiamo incontro?
Da tempo ormai si sente parlare dei rischi dati dall’assunzione di bevande energetiche, legati al contenuto particolarmente elevato di caffeina, che in questi prodotti può arrivare al 150 e fino al 300 per cento in più rispetto ad altre bevande che la contengono.
In particolare l’allerta ha riguardato l’associazione con l’alcol, che potrebbe comportare diversi rischi1 — che vanno dalla disidratazione, all’aumento del ritmo cardiaco fino all’alterazione della funzionalità renale — oltre che mascherare gli effetti dell’alcol in quanto la caffeina attenua il senso di stordimento, rendendo le ubriacature molto più pericolose perché meno percepite.
Considerato l’alto utilizzo degli energy drink da parte dei giovani, molti studi hanno anche analizzato il concomitante consumo di caffeina e di diversi tipi di psicostimolanti2. In particolare sono stati analizzati gli effetti tra la caffeina e la metilendossimetamfetamina (MDMA). I meccanismi con i quali la caffeina aumenta la tossicità di psicostimolanti includono le modifiche della regolazione della temperatura corporea, la cardiotossicità e l’abbassamento della soglia convulsiva. La co-somministrazione di caffeina potenzia l’acuta tossicità di MDMA nei ratti, come manifesta l’aumento della temperatura corporea, la tachicardia e l’aumento della mortalità.
Inoltre i risultati di un altro studio3 suggeriscono azioni sinergiche intracellulari sulla via di segnalazione del recettore D1 della dopamina quando vengono combinate caffeina e MDMA ma non quando vengono somministrate separatamente. Questo dovrebbe molto far riflettere sulla potenziale pericolosità delle bevande energetiche, consumate dai ragazzi prevalentemente in discoteche e pub e che spesso sono uno degli ingredienti di mix a base di droghe e alcol.
La pericolosità aumenta proprio nei soggetti giovani; infatti, secondo gli esperti, la dose giornaliera di caffeina ritenuta accettabile per gli adolescenti fino a 17 anni, in buone condizioni di salute, è di 100 mg. Considerando che queste bevande vengono consumate soprattutto dai ragazzi, questa soglia è facilmente superabile se a una bevanda energetica, viene aggiunto anche un solo caffè preparato in casa.
Per un adulto in buone condizioni di salute il valore invece sale a 400 mg, ma è importante sapere che la caffeina colpisce le persone in modo diverso, e grandi dosi possono avere effetti dannosi e imprevedibili.
Analizzando gli ingredienti troviamo:
acqua;
zucchero (27 g per lattina, circa 7 cucchiaini da caffè, o edulcoranti nelle versioni sugarfree);
sostanze stimolanti (ad esempio caffeina, guaranà);
aminoacido taurina (un grammo circa in una lattina) considerato uno stimolante cardiaco che, se assunto in eccesso, può causare ipertensione;
glucuronolattone, che dovrebbe stimolare memoria e concentrazione;
inositolo, poliolo che dovrebbe migliorare l’umore e anche l’utilizzo della serotonina;
vitamine del gruppo B che dovrebbero contribuire a mantenere le prestazioni mentali e a ridurre stanchezza e fatica (niacina, acido pantotenico, B6, B12).
Ingredienti che una persona inesperta potrebbe associare a un miglioramento delle prestazioni sportive, visti i costanti riferimenti dell’immaginario collettivo su sport e supplementi aminoacidici, vitamici e stimolanti.
Purtroppo in Italia non vengono pienamente riconosciuti i rischi, sia reali sia potenziali.
Su vari siti web, tra cui uno patrocinato dal Governo Italiano insieme ad AssoBibe (Associazione italiana tra gli industriali delle bevande analcoliche), si tende a sfatare i falsi miti e a trasmettere tranquillità sull’utilizzo, ricordando che queste bibite vengono vendute in oltre 160 Paesi, che contengono la caffeina di una tazza di caffè e che è comunque specificata l’indicazione «tenore elevato di caffeina».
Peccato che non si capisca che per un giovane, magari molto ambizioso e per natura attratto dalla trasgressione, l’indicazione «tenore elevato di caffeina» come richiesta dalla legge e scritta a caratteri minuscoli sul retro della lattina, dopo magari averla vista bere ai migliori sportivi e modelli di riferimento, non basti.
Nel frattempo in tv e sul web sta spopolando lo spot di una nota azienda produttrice di energy drink, dove vengono pronunciate queste parole:
Penso che sia nella natura umana il desiderio di esplorare.
Scoprire fin dove puoi arrivare e spingerti oltre.
L’unico limite è quello che tu poni a te stesso.
Sicuramente accattivante, sul web lo spot viene descritto come esaltante, liberatore di adrenalina, ma proviamo per un attimo ad andare oltre.
Purtroppo molti giovanissimi associano il successo e il riuscire a compiere alcuni sport estremi, in parte, all’uso di questo tipo di prodotti che, per di più, sono spesso commercializzate durante le manifestazioni sportive.
Inoltre ci sarebbe anche il rischio per dei facili bersagli, spesso dimenticati, come le persone anziane. Infatti, sentendosi senza forze ed essendo costretti a stare seduti, magari davanti alla tv per molte ore, questi spot potrebbero convincerli a fare uso di queste bevande. La caffeina potrebbe avere effetti dannosi e imprevedibili in particolar modo su persone anziane che magari soffrono anche di problemi cardiaci.
Fonti:
Arria AM, O’Brien MC — The “high” risk of energy drinks — JAMA. 2011 Feb 9;305(6):600-1. doi: 10.1001/jama.2011.109
Vanattou-Saïfoudine N, et al. — Caffeine provokes adverse interactions with 3,4-methylenedioxymethamphetamine (MDMA, ‘ecstasy’) and related psychostimulants: mechanisms and mediators — Br J Pharmacol. 2012 Nov;167(5):946-59. doi: 10.1111/j.1476-5381.2012.02065.x
Vanattou-Saïfoudine N, et al. — Dopamine D1 receptor-mediated intracellular responses in the hypothalamus after co-administration of caffeine with MDMA — Basic Clin Pharmacol Toxicol. 2012 Mar;110(3):283-9. doi: 10.1111/j.1742-7843.2011.00805.x
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