Dott. Vincenzo Tedesco

Nutrizionista e Neuroscienziato

Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare

Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica


Diete personalizzate

Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa

Nutrizione estetica

Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori

Intolleranze alimentari


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martedì 21 giugno 2022

Con buona forma fisica da bambini ‘mente sveglia’ da adulti

Uno studio durato 30 anni mostra che i bambini che sono in forma e di peso normale avranno migliori funzioni cognitive da adulti. Condotto da Jamie Tait e Michele Callisaya del National Centre for Healthy Ageing, presso la Monash University a Melbourne, lo studio è stato pubblicato sul Journal of Science and Medicine in Sport.

Gli esperti hanno iniziato lo studio nel 1985 coinvolgendo un campione di 1.244 bambini di età compresa tra 7 e 15 anni, afferenti al progetto di ricerca intitolato ‘Australian Childhood Determinants of Adult Health’, che ha lo scopo proprio di scoprire quali sono i fattori dell’infanzia che pongono le basi per una vita adulta sana. Da bambini i partecipanti sono stati sottoposti a test obiettivi di misura della forma fisica (forza muscolare, resistenza allo sforzo etc) e a test di misura di peso e altezza e del rapporto vita/fianchi.

Tra 2017 e 2019 i partecipanti divenuti ormai adulti di 39-50 anni sono stati sottoposti a una serie di test cognitivi. Ebbene è emersa una chiara relazione tra forma fisica nell’infanzia e capacità cognitive durante la mezza età. Lo studio è importante perché diverse ricerche hanno già dimostrato come l’avere buone capacità cognitive da adulti metta al riparo dal rischio di demenza negli anni a venire.

“Lo sviluppo di strategie che migliorino la forma fisica e riducano i livelli di obesità nell’infanzia è importante perché potrebbe contribuire a migliorare le prestazioni cognitive nella mezza età”, spiegano gli autori del lavoro. “Lo studio indica anche che le strategie protettive contro il futuro declino cognitivo potrebbero dover essere messe in atto già nella prima infanzia, in modo che il cervello possa sviluppare una riserva sufficiente contro lo sviluppo di condizioni come la demenza in età avanzata”, concludono.

Red. Nutri & Previeni.