Dott. Vincenzo Tedesco
Nutrizionista e Neuroscienziato
Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare
Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica
Diete personalizzate
Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa
Nutrizione estetica
Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori
Intolleranze alimentari
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giovedì 18 ottobre 2012
Il cervello dei neonati ha bisogno di omega-3 per svilupparsi
Neuroscienze e nutrizione: Il cervello dei neonati ha bisogno di omega-3 per svilupparsi
Supplementi di DHA per le donne che allattano al seno
L’Acido docoesaenoico (DHA) si ritiene essere un componente essenziale per il cervello e le guaine di rivestimento e protezione del sistema nervoso e, di conseguenza, indispensabile per la crescita e lo sviluppo del cervello dei bambini. In particolare quello dei nati prematuri che non potendo godere del terzo trimestre nella pancia della mamma, non possono beneficiare degli acidi grassi che si accumulano nei tessuti; ossia del DHA che ha un ruolo chiave nello sviluppo del suo cervello in formazione. In più, tenuto conto che il loro sistema gastrointestinale in genere è ancora immaturo, i problemi di salute possono aumentare il rischio di malnutrizione.
Per comprendere come una carenza di DHA (omega-3) avesse un impatto sulla salute dei neonati prematuri e come, nel caso, le madri che allattano al seno dovessero integrare questo acido grasso, i ricercatori canadesi del Centre Hospitalier Universitaire de Québec, guidati dalla professoressa Isabelle Marc dell’Università di Laval in Quebec, hanno condotto uno studio su 12 un gruppo di madri che pensavano di allattare al seno il proprio bambino una volta nato.
Queste neomamme sono state oggetto di una supplementazione ad alto dosaggio di DHA dalla 29ma settimana dal concepimento (o anche prima) fino alla 36ma settimana.
Durante il periodo e fino al parto, sono stati misurati i livelli nel latte materno del DHA, allo stesso modo sono stati analizzati i lipidi plasmatici sia nella mamma che nel bambino.
La supplementazione è durata fino a 49 giorni dopo il parto pretermine e i dati sono stati confrontati con un altro gruppo di controllo di madri con parti pretermine che, invece, non avevano assunto il DHA durante l’allattamento.
I risultati delle analisi hanno mostrato che i livelli di DHA nel latte materno delle madri che hanno ricevuto gli integratori sono stati quasi 12 volte superiore ai livelli nel latte delle madri nel gruppo di controllo. Inoltre, le concentrazioni plasmatiche di DHA nelle madri e neonati nel gruppo oggetto della supplementazione sono state 2-3 volte superiori a quelle del gruppo di controllo.
«I risultati hanno suggerito che una precoce supplementazione con DHA nell’allattamento in mamme con una dieta povera di DHA è riuscita ad aumentare lo stato di DHA in neonati molto prematuri», ha dichiarato la dottoressa Marc.
«I nostri risultati sottolineano l’urgente necessità di affrontare le raccomandazioni dietetiche per l’assunzione di DHA durante la lattazione delle madri di neonati pretermine per raggiungere il livello ottimale di DHA nel latte che deve essere offerto al bambino per una crescita ottimale e lo sviluppo neurologico, in quanto il contenuto di DHA nel latte materno delle madri che non consumano pesci durante questo periodo è molto probabilmente insufficiente», ha concluso Marc.
I risultati dello studio sono stati presentati il primo maggio alla riunione annuale della Pediatric Academic Societies (PAS) a Vancouver, Canada.