Dott. Vincenzo Tedesco

Nutrizionista e Neuroscienziato

Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare

Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica


Diete personalizzate

Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa

Nutrizione estetica

Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori

Intolleranze alimentari


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martedì 29 maggio 2018

Il digiuno intermittente favorisce il diabete 2 e l'accumulo di grassi

Le diete troppo 'fast' non sono adatte a perdere peso.

Praticare il digiuno intermittente, aumenta la 'pancetta' e il rischio di diabete di tipo 2. Un nuovo studio presentato al congresso annuale della Società Europea di Endocrinologia tenutosi a Barcellona, mostra che questa popolare dieta fast, anche se può fa perdere peso, nuoce al metabolismo e aumenta la produzione di insulina. Caratterizzato da giorni in cui si limita drasticamente l'apporto calorico (a un quarto della dose giornaliera o meno) e nei giorni di "festa", in cui si può mangiare tutto ciò che si desidera, questo regime alimentare è diventato famoso per i supposti vantaggi nel vivere più a lungo. Alcuni studi, tuttavia, suggeriscono però anche che aumenti lo stress ossidativo e la produzione di radicali liberi, fattori che accelerano il processo di invecchiamento e danneggiamento del DNA. Per chiarire i dubbi, i ricercatori dell'Università di San Paolo in Brasile, guidati da Ana Cláudia Munhoz Bonassa, hanno studiato per tre mesi dei roditori adulti sani.

Durante questo periodo, ne hanno monitorato i livelli dell'insulina, il loro peso corporeo e i radicali liberi. Alla fine del periodo, i ratti avevano perso peso, come previsto. Tuttavia, la distribuzione del loro grasso corporeo è cambiata in modo imprevisto: il tessuto adiposo addominale è aumentato e, come noto, questo questo è legato a un aumentato rischio di diabete di tipo 2. "Questo studio sperimentale ha dimostrato come il digiuno intermittente - commenta Giorgio Sesti, past president della Società Italiana di Diabetologia (Sid) e ordinario di Medicina interna all'Università Magna Graecia di Catanzaro - determina un aumento dei radicali liberi, indici di stress ossidativo, un danno delle cellule beta del pancreas che producono insulina, un aumento del grasso viscerale e un aumento dell'insulino-resistenza. Tutte queste alterazioni metaboliche hanno aumentato l'incidenza di diabete negli animali che vi sono stati sottoposti". Questi risultati, aggiunge, "chiariscono che la perdita di peso attraverso diete che mettono sotto eccessivo stress il nostro organismo non sono adatte per perdere peso in modo sicuro e soprattutto duraturo".

DIABETOLOGIA | REDAZIONE DOTTNET | 24/05/2018 11:39