La dieta è una parte fondamentale nella prevenzione e nella gestione delle malattie. Ora un nuovo studio suggerisce che il consumo di fruttosio può peggiorare l’infiammazione intestinale comune nelle malattie infiammatorie intestinali (Ibd).
Questo tipo di patologie è in aumento in tutto il mondo. Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, ogni anno vengono diagnosticati circa tre milioni di americani con Ibd, con un aumento di un milione rispetto all’incidenza della fine degli anni Novanta. Il consumo di una dieta occidentale, compreso il fruttosio, è associato a tassi crescenti di obesità e diabete, e l’Ibd può essere una delle malattie aggravate dall’assunzione di fruttosio.
I risultati dello studio forniscono la prova di un legame diretto tra il fruttosio e l’Ibd e sottolineano come un elevato consumo di fruttosio possa peggiorare la malattia nelle persone che già ne soffrono.
Il fruttosio è stato testato nei topi, nei quali si è osservato un peggioramento dell’infiammazione del colon, insieme a notevoli effetti nei batteri intestinali. Adesso gli esperti pensano a sviluppare interventi per prevenire gli effetti pro-infiammatori del fruttosio e valutare se questa dieta aumenti la tumorigenesi associata alle coliti. Questo secondo punto è particolarmente importante perché i pazienti affetti da Ibd sono a maggior rischio di sviluppare il cancro al colon a causa dell’infiammazione cronica dell’intestino.
(Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology, http://dx.doi.org/10.1016/j.jcmgh.2020.09.008)