Dott. Vincenzo Tedesco

Nutrizionista e Neuroscienziato

Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare

Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica


Diete personalizzate

Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa

Nutrizione estetica

Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori

Intolleranze alimentari


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mercoledì 21 settembre 2016

Diabete: scoperto ormone che aiuterà nella diagnosi precoce


Si chiama betatrofina, ed è un ormone prodotto nell’uomo dal fegato che ‘misura’ la funzionalità delle beta cellule del pancreas e si candida per questo a diventare un biomarcatore per la diagnosi precoce di diabete. E un giorno, secondo i ricercatori, per la sua capacità di stimolare la formazione di nuove cellule produttrici di insulina, potrebbe diventare anche una possibile ‘cura’ per il diabete tipo 1 e tipo 2.
La scoperta è frutto di una ricerca condotta dai ricercatori della Società Italiana di Diabetologia (SID) e presentata al Congresso dell’Associazione europea per lo studio sul diabete (Easd) in corso a Monaco di Baviera. Il diabete mellito, con le sue complicanze, è uno dei maggiori problemi sanitari dei Paesi economicamente evoluti e la sua prevalenza è in continuo aumento, al punto da indurre gli esperti a parlare di epidemia mondiale di diabete.

Nel corso dell’ultimo decennio le conoscenze sulla patogenesi e la storia naturale del diabete sono cresciute notevolmente per quanto riguarda epidemiologia, predizione, funzione delle cellule beta del pancreas e potenziali nuove forme di immunoterapia per salvaguardare quelle ancora attive al momento della diagnosi. “Questi dati si inseriscono in un importante area di ricerca sulla prospettiva sulla possibilità di identificare dei biomarcatori della funzione delle beta cellule pancreatiche – commenta Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) – e di identificare precocemente la malattia”.