Il cuore dei bambini italiani è sempre più a rischio. A metterlo in pericolo sono pressione alta, obesità ed alti livelli di colesterolo: tre condizioni che riguardano una fetta sempre più ampia di piccoli, tanto che l'ipertensione colpisce ad esempio ben un ragazzino su 10. La colpa è, innanzitutto, dei cattivi stili di vita a partire da alimentazione scorretta e sedentarietà.
E' questo il quadro, "decisamente preoccupante", tracciato dai cardiologi che, dal congresso nazionale della Società italiana di prevenzione cardiovascolare (Siprec), invitano a non sottovalutare tali condizioni indicando nella prevenzione la prima arma a difesa dei bambini. Prevenzione che passa anche dalle vaccinazioni che, rilevano gli esperti, rappresentano pure uno strumento per la protezione cardiovascolare. Proprio "ipertensione, obesità, diabete e ipercolesterolemia - afferma il presidente Siprec Massimo Volpe - rappresentano le 4 principali ricadute sui bambini di stili di vita scorretti. Sul banco degli imputati sono innanzitutto la cattiva alimentazione, con eccesso di grassi e sale, e la mancanza di attività fisica, principali cause di tali condizioni critiche che possono mettere in pericolo nel medio e lungo termine il benessere cardiovascolare dei più piccoli".
Infatti, avverte Volpe, "oggi non sappiamo quali possano essere gli effetti a lungo termine di ipertensione ed alti livelli di colesterolo e glicemia sin da piccoli. Invertire il trend, però, è possibile proprio grazie alla prevenzione. Innanzitutto, consiglia il cardiologo, "a partire dai 10 anni è bene fare uno screening di rischio cardiovascolare almeno ogni 5 anni, con tre semplici esami per la misurazione di glicemia, colesterolo e pressione. La bilancia, poi, deve essere sempre presente per mantenere sotto controllo il peso". Ma anche le vaccinazioni proteggono: "Virus e batteri possono infatti avere effetti negativi sul cuore. il morbillo, ad esempio, può portare a miocardite a rare forme fulminanti e la difterite può determinare blocchi cardiaci nei bambini. In quest'ultimo caso la vaccinazione, che è obbligatoria - ricorda Volpe - ha eliminato tale rischio".
Pure il batterio del meningococco, responsabile della meningite, può dare gravi complicanze cardiovascolari: "Le vaccinazioni dunque -sottolinea Volpe - sono importanti anche per proteggere il cuore e tale effetto vale pure per gli anziani a rischio, grazie alle vaccinazioni per influenza, pneumococco e Zoster". Insomma, conclude il presidente Siprec, "la prevenzione deve cominciare fin da piccoli: se facessimo una seria prevenzione cardiovascolare già da bambini, infatti, da qui a 20 anni sarebbe difficile vedere un infarto in soggetti sotto i 70 anni".
CARDIOLOGIA | REDAZIONE DOTTNET | 11/03/2018 14:20