Negli Usa è raddoppiato l’incremento dell’indice di massa corporea rispetto al periodo pre-Covid mentre in Italia circa 4 bambini su 10 in Italia hanno modificato le proprie abitudini alimentari durante la pandemia. A lanciare l’allarme nei confronti della ‘Covibesity’, termine comparso in letteratura scientifica per descrivere l’aggravamento dei tassi di obesità dovuto al confinamento causato dal Covid è la Società Italiana di Pediatria (Sip) che lancia un appello a ripristinare sani stili di vita messi a dura prova in quasi due anni di pandemia.
Secondo uno studio del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) Usa condotto su oltre 432 mila bambini e ragazzi tra 2 e 19 anni, il tasso di incremento dell’indice di massa corporea (che misura il rapporto tra peso e altezza) è raddoppiato rispetto al periodo pre-pandemico, mentre la percentuale di bambini e ragazzi obesi in un anno è passata dal 19,3% al 22,4%. E chi era già in sovrappeso lo è diventato ancora di più, ‘guadagnando’ oltre mezzo kg al mese, un ritmo di crescita che in 6 mesi significa 3-4 kg in più, più del doppio di quello che dovrebbe essere il giusto aumento di peso.
“Alla luce di questo scenario diventa ancora più importante promuovere una corretta alimentazione perché l’epidemia dilagante di obesità infantile, aggravata dalla pandemia, è più silenziosa ma altrettanto pericolosa di quella generata dal Covid-19”, afferma Annamaria Staiano, presidente Sip e professoressa ordinaria di Pediatria all’Università Federico II di Napoli.
Sono sempre gli esperti della Sip a dare dei consigli su come invertire questa tendenza. Alimenti sani, 5 pasti al giorno e 5 pasti a settimana consumati in famiglia sono alcune delle strategie per ridurre il rischio di obesità indicate in un manifesto in 7 punti redatto proprio dalla Società Italiana di Pediatria per il progetto “Non siete soli” di ENI Foundation.
“Il modello alimentare di riferimento è la dieta mediterranea, ricca di alimenti di origine vegetale, caratterizzata dall’impiego di olio di oliva come principale fonte di grassi aggiunti e da un consumo moderato di pesce, uova, pollame e prodotti caseari abbinato ad un ridotto consumo di carne rossa. Diversi studi hanno dimostrato che minore è l’aderenza al modello mediterraneo e maggiore è la prevalenza di sovrappeso”, spiega Elvira Verduci consigliere nazionale Sip e professore associato di Pediatria all’Università degli Studi di Milano.
Nell’ambito del progetto la Sip promuoverà iniziative nelle scuole e distribuirà agli 11 mila pediatri che aderiscono alla Società Scientifica un poster che riassume 7 consigli da tenere a mente. Innanzitutto, consumare almeno 5 pasti alla settimana in famiglia, per promuovere l’adozione di sane abitudini, e consumare 5 pasti al giorno, ovvero due spuntini oltre ai tre pasti principali. Non saltare la prima colazione: farlo porta a un consumo di alimenti eccessivo nelle ore successive rispetto alla spesa energetica giornaliera. Limitare alimenti da fast food, snack a elevato contenuto energetico, ricchi in grassi saturi, zuccheri raffinati e sale. Limitare le bevande zuccherate e attenzione, inoltre, alle porzioni degli alimenti, che devono essere corrette in base all’età. Infine, incoraggiare un’attività fisica giornaliera di intensità moderata-vigorosa per almeno 60 minuti e limitare il tempo speso davanti agli schermi, specialmente durante i pasti.
Nutri e previeni