Dott. Vincenzo Tedesco

Nutrizionista e Neuroscienziato

Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare

Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica


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Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa

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Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori

Intolleranze alimentari


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venerdì 7 febbraio 2014

Memoria per cibi grassi, il ruolo dell'OEA

Neuroscienze e Nutrizione: Memoria per cibi grassi, il ruolo dell'OEA

L'assunzione di cibi ricchi di grassi potenzierebbe nel cervello la formazione di memorie a lungo termine specifiche per questa attività. Lo ha scoperto un team internazionale formato da ricercatori di UC Irvine, University Medical Center di Groningen e Utrecht e Università di Roma La Sapienza, il cui studio è pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Campolongo P et al., Fat-induced satiety factor oleoylethanolamide enhances memory consolidation, PNAS 2009).

Come si legge nel comunicato UC Irvine, lo studio si aggiunge ai recenti lavori dei ricercatori guidati da Daniele Piomelli e James McGaugh sul rapporto tra grassi alimentari e controllo dell'appetito, che sembrano promettenti per il trattamento dell'obesità e degli altri disturbi dell'alimentazione.

I precedenti studi di Piomelli avevano già identificato come gli acidi oleici dei cibi grassi vengono trasformati nell'intestino in un composto chiamato oleoiletanolamide (OEA), che invia al cervello stimoli che riducono l'appetito e aumentano il senso di sazietà e, a livelli elevati, può ridurre il peso e abbassare i valori di colesterolo e trigliceridi nel sangue. L'OEA influenzerebbe anche il consolidamento della memoria, attraverso l'attivazione nell'amigdala di segnali di potenziamento mnesico. Studi animali hanno anche dimostrato che la somministrazione di OEA ai ratti ne ha migliorato la memoria, mentre il blocco dei recettori per l'OEA ha diminuito la ritenzione mnesica.

"L'OEA è parte della colla molecolare che rende adesive le memorie: aiutando i mammiferi a ricordare dove e quando hanno assunto un pasto ricco di grassi, l'attività di potenziamento mnesico dell'OEA sembra essere stato un importante strumento evolutivo per le civiltà primitive", ha spiegato Piomelli. "Ricordare la localizzazione e il contesto in cui si è assunto un cibo ricco di grassi è stato probabilmente un importante meccanismo di sopravvivenza per i primi umani. Oggi però questo potenziamento di memoria può non essere così benefico: benchè l'OEA produca sensazioni di sazietà dopo un pasto, allo stesso tempo può generare craving a lungo termine per i cibi grassi che, se assunti in eccesso, possono dar luogo a obesità".

Sono attualmente in corso trial clinici con farmaci che mimano il meccanismo d'azione dell'OEA finalizzati al controllo dei trigliceridi nell'organismo umano.