Dott. Vincenzo Tedesco

Nutrizionista e Neuroscienziato

Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare

Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica


Diete personalizzate

Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa

Nutrizione estetica

Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori

Intolleranze alimentari


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giovedì 2 agosto 2012

Alzheimer, lo si previene anche con la dieta

Neroscienze e Nutrizione: Alzheimer, lo si previene anche con la dieta

"I risultati del nostro studio devono essere confermati da altre ricerche, ma già mostrano la possibilità che interventi sulla dieta alimentare possano modificare il rischio per l'Alzheimer e le altre demenze". Sono le parole di Miia Kivipelto, dell'Università finlandese di Kuopio, che ha scoperto che gli adulti consumatori moderati di caffé hanno un rischio minore di manifestare declino cognitivo durante l'invecchiamento. Lo studio, che mette in chiara luce la stretta relazione sussistente fra alimentazione e funzioni cognitive del cervello, è pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease (Marjo H. Eskelinen et al., Midlife Coffee and Tea Drinking and the Risk of Late-Life Dementia: A Population-Based CAIDE Study, JAD, Vol.16, N.1, 2009).

E' noto che la caffeina stimola nel breve termine il sistema nervoso centrale: ma in che modo viene influenzata la cognizione a lungo termine? E' questa la domanda che si è posto il team europeo di ricercatori finlandesi e svedesi dell'Università di Kuopio e del Karolinska Institutet di Stoccolma, scoprendo che l'abitudine di bere caffé o tea in età adulta può ridurre il rischio di Alzheimer (AD) e di altre demenze.

Nella ricerca è stato utilizzato un questionario semistrutturato volto a misurare l'assunzione di caffè e tea, con questi parametri di riferimento: basso (da 0 a 2 tazze in media al giorno), moderato (3-5 tazze), alto (5 o più), come si legge in una nota stampa Cordis News, notiziario di informazione sulla ricerca condotta nell'Unione Europea.

Risultato: i consumatori adulti di caffé mostravano un rischio minore di contrarre demenza e Alzheimerrispetto a chi beveva caffé o non ne beveva affatto; chi dichiarava un'assunzione moderata di caffé mostrava il rischio minore. "L'identificazione dei meccanismi attraverso i quali il caffé esercita una protezione contro la demenza e il morbo di Alzheimer potrebbe aiutare a sviluppare nuove cure per queste malattie", ha concluso la Kivipelto.