Dott. Vincenzo Tedesco

Nutrizionista e Neuroscienziato

Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare

Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica


Diete personalizzate

Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa

Nutrizione estetica

Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori

Intolleranze alimentari


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venerdì 10 agosto 2012

Cibo ed economia

Cibo ed economia

Il lato economico ha un'importanza spesso fondamentale nelle scelte dei cibi; purtroppo errate convinzioni alimentari si traducono spesso in errati comportamenti nella spesa di tutti i giorni. Vediamo gli errori più comuni.

I prodotti di qualità costano – Non è affatto vero. È ovvio che il costo ha un peso importante, ma lo ha nella scelta della classe alimentare (per esempio se il caviale costa troppo lo si esclude senza problemi dalla propria dieta), non all'interno della classe. Scegliere sempre e comunque ola marca che costa meno non è una saggia strategia. Imparate a chiedervi: perché costa meno? Scoprirete: data di scadenza breve, conservanti, componenti di scarsa qualità ecc. Non serve nemmeno andare all'opposto e scegliere sempre il prodotto più caro come garanzia di qualità. L'importante è un giusto compromesso dove il costo è importante, ma non è la cosa più importante. Oggi la produzione industriale, accanto a prodotti discutibili, ne sforna molti di alta qualità e su questi spesso vengono fatte campagne di lancio, sconti per quantità ecc. Chi si lamenta dei prezzi dovrebbe capire che fare la spesa tutti i giorni è decisamente antieconomico: meglio fare incetta di prodotti in offerta (basta un congelatore per conservare i cibi deperibili), magari scontati del 30-40%, piuttosto che scegliere ogni giorno prodotti scadenti, ma meno cari rispetto al prezzo di listino di prodotti migliori. Il miglior tonno in offerta al 30% di sconto costa come un tonno scadente a prezzo pieno. Se il prezzo è importante, studiate le strategie commerciali dei vari esercizi commerciali. È intelligente trovare a meno prodotti ottimi, non spendere di meno in assoluto.

Alcuni alimenti sono inavvicinabili – Se alludete a branzini, salmone affumicato, culatello ecc. avete ragione, ma dal punto di vista nutrizionale non è detto che è migliore ciò che costa di più. Il tartufo è l'esempio più eclatante: anche quello più costoso ha proprietà nutrizionali praticamente nulle. Quindi imparate a giudicare i cibi non in base alla moda più raffinata, ma al loro vero valore nutritivo. Il tonno o il salmone al naturale in scatola sono altrettanto validi che orate e branzini e il salmone al naturale è addirittura meglio di quello affumicato e costosissimo.

Frutta e verdura costano troppo – Non fissatevi su prodotti precisi, ma siate elastici e scegliete sempre frutta e verdura di stagione. Se i pomodori costano troppo, comprate le zucchine o viceversa. Inoltre ricordatevi che la surgelazione altera le proprietà del prodotto esattamente come il trasporto e la conservazione sul banco per i prodotti freschi. A meno che non vi coltiviate frutta e verdura da voi, probabilmente un prodotto surgelato è del tutto equivalente a uno fresco acquistato presso un punto vendita, ma raccolto diversi giorni prima.


Il prezzo non è tutto

Le calorie - Ovviamente non si può acquistare un prodotto di cui non si hanno indicazioni caloriche, soprattutto quando è un prodotto non standard (come invece per esempio lo sono lo zucchero o la verdura come le carote o gli spinaci). È incredibile come grandi marche continuino a proporre prodotti senza etichetta nutrizionale. Alcune volte è perché ottengono prodotti migliori al gusto solo aggiungendo calorie, ma spesso è semplicemente una mancata sensibilità alimentare. Un altro trucco a cui prestare attenzione è l'indicazione calorica per porzione: in genere dovrebbe favorire l'utente che sa per esempio che un gelato sono 160 kcal, ma dall'altro spesso fa passare per ipocalorici prodotti caloricissimi semplicemente perché la porzione è ridotta. Fate sempre riferimento alle calorie per 100 g. Nella ricerca delle calorie non siate maniaci, ma tenete conto anche delle proprietà organolettiche dell'alimento e del suo potere saziante. La marmellata per esempio può andare dalle 80 alle 260 kcal per 100 g. La prima è probabilmente poco di più di un succo di frutta, la seconda è una vera bomba calorica con tanto zucchero aggiunto. La soluzione probabilmente sta nello scegliere marmellate fra le 120 e le 160 kcal per 100 g.

Senza zuccheri, senza grassi, senza colesterolo ecc. - Troppe pubblicità invitano alla scelta del prodotto in base a una sua caratteristica che indica un'assenza di un componente che viene così demonizzato. Imparate a valutare l'importanza di questa assenza. Molto spesso è solo una trovata con cui si cerca di attirare chi ha una scarsa coscienza alimentare. L'eccesso di calorie, se introdotto sotto forma di grassi o di zuccheri, va sempre a trasformarsi in grasso. Che senso ha proporre biscotti senza zucchero o senza grassi se poi le calorie superano quelle di biscotti tradizionali?

Le versioni light - In alcuni casi (maionese, alcuni formaggi ecc.) sono da preferirsi, in altre (yogurt, biscotti) ecc. rientrano nel paragrafo precedente: meno calorie, ma sono prodotti utili? Non lo sono quando il prodotto diventa poco saziante e alla fine se ne mangia di più per non morire di fame. Per esempio esistono yogurt light con pezzi di frutta abbastanza sazianti che vale la pena considerare e yogurt interi senza grassi praticamente liquidi il cui potere saziante è bassissimo offrendo in cambio un risparmio calorico di sole 20 kcal per 100 g!

Il biologico - Da un punto di vista prettamente alimentare non è sinonimo di migliore qualità. C'è infatti una grande confusione sul termine. Ci sono prodotti biologici che dal punto di vista alimentare sono veramente scadenti (quelli che si rifanno alla tradizione, senza cura delle calorie, della ripartizione fra macronutrienti, dell'indice di sazietà), altri che sono validi ma che hanno un costo elevato, altri che invece sono decisamente consigliabili. Questi ultimi in genere vengono proposti da produttori di una certa dimensione che riescono a combinare i vantaggi dell'industria a quelli della purezza del prodotto.


RiassumendoLa filosofia del basare le scelte alimentari sul prezzo indica scarsa cura della propria alimentazione che, prima sul prezzo, deve basarsi sulla salubrità dei prodotti. È molto facile dimostrare che l'alimentazione non può essere un collo di bottiglia economico nella qualità della propria vita.Questa affermazione stupirà soprattutto coloro che lottano mensilmente per sopravvivere, ma è del tutto logica se si pensa ai tanti errori "economici" che si commettono, salvo poi tentare di porvi rimedio con l'errato ricorso al discount. Di seguito alcune semplici "dritte" per spendere bene e mangiare meglio.

Scegliete 2 o 3 supermercati di alta qualità e verificate le offerte. Prodotti di medio-alta qualità vengono periodicamente offerti anche con sconti del 50%. Se i prodotti consentono una conservazione lunga, approfittate delle offerte.
Dotatevi di strumenti (congelatore, affettatrice ecc.) che consentano di ottimizzare i costi, permettendo di acquistare prodotti a prezzi favorevoli perché in quantità.
Dotatevi di strumenti (macchina del pane, yogurtiera ecc.) che consentono risparmio di denaro e (importante) di tempo.
Non fissatevi su alimenti precisi, ma verificate alternative equivalenti. Ciò vale soprattutto per frutta e verdura e per il pesce (ricordatevi per esempio che tonno e salmone sono salutisticamente ottime scelte, spesso meglio di costosissimi branzini od orate di allevamento).Ricordate infine che chi segue un'alimentazione per un corretto peso corporeo mangia mediamente il 20% in meno di chi è sovrappeso. Come dire: mangia di meno, ma meglio!