Dott. Vincenzo Tedesco

Nutrizionista e Neuroscienziato

Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare

Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica


Diete personalizzate

Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa

Nutrizione estetica

Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori

Intolleranze alimentari


Studio Borgo Roma - Via Santa Teresa 47 (ingresso Via Bozzini 3/A), 37135, Verona.

Info. e prenotazioni - Segreteria: 349.6674360

e-mail: info@tedesconutrizionista.it

e-mail pec: vincenzo.tedesco@pec.enpab.it

web: www.tedesconutrizionista.it

venerdì 10 gennaio 2014

Per la dieta, l'indice di qualità conta più delle calorie


Ecco il nuovo parametro identificato dai ricercatori della Sapienza

Fare attenzione alle calorie non è l'unico accorgimento necessario per riuscire a dimagrire, anzi, secondo i ricercatori dell'Università “La Sapienza” di Roma il tipo di alimenti che si sceglie di portare a tavola può essere ancora più importante. Gli esperti ne hanno parlato in occasione del 7° congresso regionale della Società Italiana dell'Obesità (Sio), svoltosi lo scorso sabato nella capitale, durante il quale Andrea Lenzi, direttore della Sezione di Fisiopatologia Medica e Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Sperimentale della Sapienza, ha presentato un nuovo parametro, l'indice di qualità della dieta, utile per capire se i cibi introdotti nell'alimentazione quotidiana facciano ingrassare oppure no, indipendentemente dalle calorie che portano con loro.


Lenzi ha spiegato che “non è solo l'introito calorico a determinare lo sviluppo dell'obesità e del sovrappeso ma come si costruisce il menu, bilanciando i cibi contenenti grassi saturi o glucidi con le fibre”. A dimostrarlo sono gli esperimenti condotti all'ateneo romano, che hanno coinvolto 120 individui con uno stile di vita simile in termini di livelli di attività fisica e di calorie assunte quotidianamente, ma che seguivano regimi alimentari diversi fra loro. In particolare, 30 erano vegani, 30 latto-ovovegetariani, 30 onnivori magri e 30 onnivori obesi. Come ha spiegato Lenzi, dal confronto fra i loro diari alimentari è emerso che “a parità di calorie assunte ogni giorno da vegani, vegetariani che includono latte e uova, magri onnivori e obesi onnivori si evidenziano pesi decisamente differenti”.



I dati raccolti hanno permesso ai ricercatori di concludere che mentre i pasti ricchi di carboidrati, zuccheri, grassi saturi e alcuni tipi di formaggi aumentano il rischio di sovrappeso, alcuni cibi possono contrastarne l'effetto dannoso. A fare la differenza sono soprattutto le verdure, i cereali integrali e, più in generale, gli alimenti ricchi di fibre, che aumentano l'indice di qualità della dieta.



Il concetto espresso dai ricercatori della Sapienza ricalca, quindi, i principi della dieta mediterranea. Infatti, come ha ricordato Lenzi, “i piatti privi di fibre e verdure e ricchi di grassi saturi, in particolare le carni rosse, non solo fanno ingrassare ma facilitano lo sviluppo di malattie correlate all'obesità”.