Secondo un piccolo studio condotto su 19 donne, il momento della giornata in cui si assume il cioccolato può avere effetti su sonno, energia e microbiota. Se consumato al mattino o prima di coricarsi, invece, non produce un aumento di peso e ha positive ripercussioni su glicemia e attività fisica.
Dott. Vincenzo Tedesco
Nutrizionista e Neuroscienziato
Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare
Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica
Diete personalizzate
Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa
Nutrizione estetica
Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori
Intolleranze alimentari
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martedì 29 giugno 2021
Il cioccolato, un toccasana al mattino e prima di addormentarsi
Dieta e coronarie: cattiva alimentazione aumenta il rischio di una malattia coronarica più grave
La gravità della malattia coronarica (CAD) è direttamente associata a un modello dietetico malsano ed è mediata indirettamente dalla presenza della sindrome metabolica, mentre un modello dietetico sano ha avuto un’associazione diretta inversa con la gravità della CAD, ed è mediata indirettamente dall’assenza di sindrome metabolica, secondo uno studio pubblicato su Nutrition and Health.
“L’associazione di schemi dietetici e sindrome metabolica con la gravità della malattia coronarica (CAD) è poco nota. Per questo abbiamo voluto esplorare la relazione tra i principali modelli dietetici e la gravità della CAD tra i pazienti con nuova diagnosi utilizzando la modellazione delle equazioni strutturali (SEM)” spiega Mohamed Kuhail, della Tehran University of Medical Sciences, in Iran, primo autore dello studio.
I ricercatori hanno studiato 423 pazienti con CAD di nuova diagnosi, la cui gravità è stata valutata dal punteggio Gensini, di età compresa tra 35 e 65 anni, sottoposti ad angiografia coronarica. Tutti i pazienti hanno compilato un questionario semiquantitativo sulla frequenza del cibo e un questionario internazionale sull’attività fisica, la scala dello stress percepito, e sono stati esaminati per quanto riguarda il profilo lipidico, la glicemia a digiuno e le misurazioni antropometriche e della pressione sanguigna.
Gli esperti hanno identificato due modelli identificati come “modello dietetico non salutare” e “modello dietetico salutare”. I risultati dell’analisi SEM hanno mostrato che il modello dietetico non salutare ha un’associazione diretta positiva significativa con la gravità della CAD, che è indirettamente mediata dalla presenza di sindrome metabolica, dopo aver aggiustato per età e scala di stress percepito.
Il modello dietetico sano, invece, ha mostrato un’associazione diretta negativa significativa con il punteggio di Gensini e un’associazione indiretta attraverso la sindrome metabolica negativa, dopo aver aggiustato per genere, attività fisica e scala dello stress percepito.
Nutr Health. 2021 Jun 21;2601060211020655. doi: 10.1177/02601060211020655.
Una dieta equilibrata può ridurre l’infiammazione della pelle e la psoriasi
Il segreto per una pelle e articolazioni più sane può risiedere nei microrganismi intestinali.
Un recente studio ha scoperto che una dieta ricca di zuccheri e grassi porta a uno squilibrio nella cultura microbica dell’intestino e può contribuire a malattie infiammatorie della pelle come la psoriasi.
Il lavoro suggerisce che il passaggio a una dieta più equilibrata possa ripristinare la salute dell’intestino e sopprimere l’infiammazione della pelle.Studi precedenti hanno dimostrato che la dieta occidentale, caratterizzata da un alto contenuto di zuccheri e grassi, può portare a una significativa infiammazione della pelle e alla comparsa della psoriasi. Nonostante siano disponibili potenti farmaci antinfiammatori per la pelle, lo studio attuale indica che semplici cambiamenti nella dieta possono anche avere effetti significativi sulla psoriasi.
Il cibo è infatti uno dei principali fattori modificabili che regolano il microbiota intestinale, la comunità di microrganismi che vive nell’intestino. Seguire una dieta occidentale può causare un rapido cambiamento della comunità microbica dell’intestino e delle sue funzioni. Questa alterazione dell’equilibrio microbico – nota come disbiosi – contribuisce all’infiammazione intestinale.
Dal momento che i batteri nell’intestino possono giocare un ruolo chiave nel plasmare l’infiammazione, i ricercatori hanno voluto testare se la disbiosi intestinale influenzi l’infiammazione della pelle e delle articolazioni.
Gli esperti hanno scoperto che esiste un chiaro legame tra l’infiammazione della pelle e i cambiamenti nel microbioma intestinale dovuti all’assunzione di cibo e che il danno causato da una dieta malsana è parzialmente reversibile. Passando cioè da una dieta occidentale a una più sana, l’infiammazione della pelle si riduce e le placche della psoriasi diventano più sottili.
Per gli esperti, questi risultati rivelano che i pazienti con psoriasi dovrebbero prendere in considerazione il passaggio a un modello alimentare più sano.
(Journal of Investigative Dermatology, http://dx.doi.org/10.1016/j.jid.2020.11.032)
di Michela Perrone
giovedì 24 giugno 2021
Fertilità ridotta per le donne che bevono più di 3 drink a settimana
Uno studio USA ha osservato nelle donne una correlazione tra consumo di alcool e ridotta fertilità. Maggiore è l'assunzione di alcool e maggiori sono le probabilità di difficoltà nel concepimento, soprattutto se questa assunzione avviene durante la fase luteale o nella finestra ovulatoria del ciclo mestruale. I ricercatori hanno definito un drink 35,4 centilitri di birra, 14,7 centilitri di vino o 4,4 centilitri di liquore
Fonte: Human Reproduction
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)