Dott. Vincenzo Tedesco

Nutrizionista e Neuroscienziato

Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare

Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica


Diete personalizzate

Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa

Nutrizione estetica

Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori

Intolleranze alimentari


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venerdì 14 aprile 2017

I prodotti "diet": alcuni promuovono la formazione di grasso

Poche calorie o "zero calorie" e molto grasso.

Molte persone ritengono che i dolcificanti a basso contenuto calorico, siano da preferire allo zucchero. Ma non è una scelta giusta: il consumo in elevate quantità, in particolare di sucralosio, può promuovere la formazione di grasso, soprattutto nelle persone obese, che già ne hanno in eccesso. Ad aggiungere una nuova prova alla tesi che i dolcificanti promuovano disfunzioni metaboliche è uno studio presentato al 99/esimo congresso della Endocrine Society, ENDO 2017.

Il sucralosio è un dolcificante artificiale con un gusto fino a 650 volte più dolce dello zucchero, usato in tante bevande e cibi dietetici. I ricercatori della George Washington University hanno esposto a una concentrazione di sucralosio pari al consumo quotidiano di quattro lattine di bibita “diet”, cellule staminali derivate da tessuto adiposo umano, per un periodo di 12 giorni: le cellule staminali hanno mostrato un aumento dell’espressione di geni indicatori della produzione di grasso e infiammazione, insieme con un aumento di accumulo di goccioline di grasso.

I ricercatori hanno poi analizzato campioni bioptici di grasso addominale provenienti da otto adulti che consumavano dolcificanti, di cui quattro obesi e quattro normopeso. I risultati delle analisi hanno mostrato un’espressione anomala dei geni collegati alla produzione di grasso, se paragonata a quella normalmente visibile nei soggetti che non consumano dolcificanti artificiali. Allo stesso tempo il trasporto del glucosio dal sangue alle cellule è superiore alla media. Questi effetti risultavano, inoltre, maggiormente amplificati nei soggetti obesi, quelli verso i quali sarebbero particolarmente indirizzati i prodotti dietetici.