Dott. Vincenzo Tedesco

Nutrizionista e Neuroscienziato

Dottore in Biologia Cellulare e Molecolare

Dottore di Ricerca in Biomedicina Traslazionale e Farmacogenomica


Diete personalizzate

Nutrizione neuropsichiatrica e neurodegenerativa

Nutrizione estetica

Nutrizione sportiva per agonisti ed amatori

Intolleranze alimentari


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martedì 31 dicembre 2013

Frutta secca e cancro al pancreas nelle donne

Uno studio dei ricercatori dell’Università di Harvard, Boston USA e del Brigham and Women’s Hospital, pubblicato sulla rivista “British Journal of Cancer” ha dimostrato che consumare 2 volte alla settimana circa 30 grammi di frutta secca riduce il rischio di sviluppare il cancro al pancreas nelle donne. La ricerca ha coinvolto 75.680 donne e il consumo di frutta secca è stato valutato ogni 2 o 4 anni. L’effetto protettivo di questi alimenti è stato associato anche ad un rischio ridotto di diabete mellito.

Leggi abstract:
Nut consumption and risk of pancreatic cancer in women
Y Bao, F B Hu, E L Giovannucci, B M Wolpin, M J Stampfer, W C Willett and C S Fuchs
Br J Cancer advance online publication, October 22, 2013; doi:10.1038/bjc.2013.665
Fonte: The Huffington Post

Mangiare noci allunga la vita

Un ampio studio di coorte realizzato da ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute a Brigham della Harvard School of Public Health, e pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, ha dimostrato che una dieta che contempli l’assunzione regolare di una modesta quantità di noci, noccioline, mandorle e altra frutta oleosa sarebbe in grado di abbassare fino al 20 per cento dei tassi di mortalità per qualsiasi causa.

Lo studio ha utilizzato i dati raccolti in due tra i più ampi e importanti studi osservazionali di lungo periodo: il Nurses’ Health Study (relativo a 76.464 donne, seguite tra il 1980 e il 2010) e lo Health Professionals’ Follow-up Study (42.498 uomini, seguiti dal 1986 al 2010).

Sono stati usati metodi di analisi dei dati sofisticati e “In tutte le analisi fatte più sono le noci che le persone mangiavano, meno probabilità avevano di morire durante il periodo di follow-up di 30 anni“, ha spiegato Ying Bao, MD, ScD, del Brigham and Women’s Hospital.
In particolare coloro che mangiavano le noci meno di una volta alla settimana avevano una riduzione del 7 per cento della mortalità, se era una volta alla settimana, una riduzione dell’ 11 per cento; se 2-4 volte alla settimana, una riduzione del 13 per cento; se 5-6 volte alla settimana, una riduzione del 15 per cento, e se sette o più volte alla settimana, una riduzione del 20 per cento nel tasso di mortalità.

Leggi abstract:
Association of Nut Consumption with Total and Cause-Specific Mortality
Ying Bao, Walter C. Willett, Dr.P.H., and Charles S. Fuchs, + al.
N Engl J Med 2013; 369:2001-2011November 21, 2013 DOI: 10.1056/NEJMoa1307352

venerdì 6 dicembre 2013

Resveratrolo: può prevenire la sindrome metabolica

Continued Postnatal Administration of Resveratrol Prevents Diet-Induced Metabolic Syndrome in Rat Offspring Born Growth Restricted.
Dolinsky VW, Rueda-Clausen CF, Morton JS, Davidge ST, Dyck JRB

Commento
E’ stato osservato che la somministrazione di supplementi a base di resveratrolo può ridurre il rischio di sviluppare la sindrome metabolica in topi neonati, subito dopo il periodo di svezzamento. La prole in esame è nata da gravidanze complicate: gli autori hanno notato che la mancanza prenatale di ossigeno (nota come insulto ipossico) dato dalla restrizione della crescita intrauterina può portare ad un ritardo della crescita ed aumentare anche la suscettibilità a sviluppare la sindrome metabolica in età adulta. Durante lo studio, topi femmina incinta sono state esposte ad una condizione normale (21% di ossigeno) o ipossica (11,5% di ossigeno per simulare una restrizione della crescita): durante lo svezzamento, alla prole di sesso maschile è stata somministrata una dieta ricca di grassi (controllo) e una dieta ricca di grassi arricchita con il resveratrolo. Rispetto ai controlli, la prole con restrizione della crescita intrauterina ha sviluppato condizioni di sindrome metabolica più gravi, tra cui l’intolleranza al glucosio e la resistenza all’insulina, oltre che l’aumento della deposizione di grasso e una aumentata produzione di triacilgliceroli plasma e acidi grassi liberi. In questi topi, la somministrazione di resveratrolo riduce la deposizione di grasso addominale, migliora il profilo lipidico del plasma e l’accumulo di trigliceridi oltre che l’insulino-resistenza e l’intolleranza al glucosio.

ABSTRACT
A prenatal hypoxic insult leading to intrauterine growth restriction (IUGR) increases the susceptibility to develop metabolic syndrome (MetS) later in life. Since resveratrol (Resv), the polyphenol produced by plants, exerts insulin-sensitizing effects, we tested whether Resv could prevent deleterious metabolic effects of being born IUGR. Pregnant rats were exposed to either a normoxic (control; 21% O(2)) or a hypoxic (IUGR; 11.5% O(2)) environment during the last third of gestation. After weaning, male offspring were randomly assigned to receive either a high-fat (HF; 45% fat) diet or an HF diet with Resv (4 g/kg diet) for 9 weeks when various parameters of the MetS were measured. Relative to normoxic controls, hypoxia-induced IUGR offspring developed a more severe MetS, including glucose intolerance and insulin resistance, increased intra-abdominal fat deposition and intra-abdominal adipocyte size, and increased plasma triacylglycerol (TG) and free fatty acids, as well as peripheral accumulation of TG, diacylglycerol, and ceramides. In only IUGR offspring, the administration of Resv reduced intra-abdominal fat deposition to levels comparable with controls, improved the plasma lipid profile, and reduced accumulation of TG and ceramides in the tissues. Moreover, Resv ameliorated insulin resistance and glucose intolerance as well as impaired Akt signaling in the liver and skeletal muscle of IUGR offspring and activated AMP-activated protein kinase, which likely contributed to improved metabolic parameters in Resv-treated IUGR rats. Our results suggest that early, postnatal administration of Resv can improve the metabolic profile of HF-fed offspring born from pregnancies complicated by IUGR.

Resveratrolo: può migliorare la salute cardiovascolare

Acute resveratrol supplementation improves flow-mediated dilatation in overweight/obese individuals with mildly elevated blood pressure.

Wong RHX, Howe PRC, Buckley JD, Coates AM, Kunz I, Berry NM

Commento
L’assunzione quotidiana di supplementi di resveratrolo può migliorare la funzione vascolare e apportare benefici al sistema cardiovascolare. I fattori di rischio cardiovascolare, tra cui l'ipertensione e l'obesità, sono associati a cambiamenti strutturali e funzionali dell'endotelio dei vasi sanguigni. La dilatazione flusso-mediata dell'arteria brachiale è un marker della funzionalità dei vasi sanguigni e della salute cardiovascolare, ed è riconosciuta come un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari. In seguito a supplementazione con resveratrolo (30, 90, 270 mg) è stato osservato un miglioramento della dilatazione flusso-mediata (aumento lineare dose-dipendente) in soggetti obesi o in sovrappeso. Il meccanismo alla base di quanto osservato potrebbe essere correlato ad un aumento della biodisponibilità di NO, con conseguente azione vasodilatatrice sull’endotelio vasale.

ABSTRACT
Flow-mediated dilatation of the brachial artery (FMD) is a biomarker of endothelial function and cardiovascular health. Impaired FMD is associated with several cardiovascular risk factors including hypertension and obesity. Various food ingredients such as polyphenols have been shown to improve FMD. We investigated whether consuming resveratrol, a polyphenol found in red wine, can enhance FMD acutely and whether there is a dose-response relationship for this effect. 19 overweight/obese (BMI 25–35 kg m−2) men or post-menopausal women with untreated borderline hypertension (systolic BP: 130–160 mmHg or diastolic BP: 85–100 mmHg) consumed three doses of resveratrol (resVida™ 30, 90 and 270 mg) and a placebo at weekly intervals in a double-blind, randomized crossover comparison. One hour after consumption of the supplement, plasma resveratrol and FMD were measured. Data were analyzed by linear regression versus log10 dose of resveratrol. 14 men and 5 women (age 55 ± 2 years, BMI 28.7 ± 0.5 kg m−2, BP 141 ± 2/89 ± 1 mmHg) completed this study. There was a significant dose effect of resveratrol on plasma resveratrol concentration (P < 0.001) and on FMD (P < 0.01), which increased from 4.1 ± 0.8% (placebo) to 7.7 ± 1.5% after 270 mg resveratrol. FMD was also linearly related to log10 plasma resveratrol concentration (P < 0.01). Acute resveratrol consumption increased plasma resveratrol concentrations and FMD in a dose-related manner. This effect may contribute to the purported cardiovascular health benefits of grapes and red wine.